- Introduzione
- Quanti bambini completano con successo il "Breast Crawl"?
- Cosa rende il bambino capace di completare il "Breast Crawl"?
- Vantaggi offerti dal "Breast Crawl"
- Fattori ostacolanti
1. Introduzione
Tutti i neonati, quando sono posti sull'addome della madre subito dopo la
nascita, sono capaci di trovare il seno della madre da soli e di decidere quando
fare la prima poppata. Questo fenomeno si chiama "Breast Crawl". È stato
descritto per la prima volta nel 1987 all'Istituto Karolinska in Svezia
(Widström et al, 1987). La descrizione del "Breast Crawl", ripresa da questo
articolo, è la seguente:
'Immediatamente dopo la nascita il bambino veniva asciugato e posto sul petto
della madre. La sequenza normale di comportamento, mai descritta prima in
letteratura, è stata osservata nel gruppo di controllo. Dopo 15 minuti di
relativa inattività, hanno luogo la suzione e movimenti di rooting, che
raggiungono la massima intensità dopo 45 minuti. Il primo movimento
mano-alla-bocca è stato osservato in media dopo 34±2 minuti dalla nascita e a
55+ minuti il neonato trovava spontaneamente il capezzolo e iniziava a succhiare.
Questi risultati suggeriscono che un comportamento alimentare organizzato si
sviluppa in modo prevedibile durante la prima ora di vita, inizialmente espresso
solamente come suzione spontanea e movimenti di rooting, presto seguiti da
attività mano-alla-bocca insieme con maggiore intensità di suzione e attività di
rooting, e culminanti nella suzione al seno.'
Nell'articolo sono accluse fotografie eccellenti e la parola "crawl" appare
nella descrizione delle fotografie: "Il bambino si è arrampicato da solo verso il capezzolo"
Molti studi con finalità differenti sono stati successivamente pubblicati sul "Breast Crawl":
- Studi sull'effetto di fattori ostacolanti (Righard and Alade, 1990)
- Meccanismi biologici di marcia automatica verso il capezzolo (Varendi et al, 1994; Varendi et al, 1996; Varendi e Porter, 2001)
- Vantaggi del "Breast Crawl" (Widström et al, 1990; Christensson et al, 1992; Christensson et al, 1995; Matthiesen et al, 2001)
Klaus ha esaminato molti di questi studi e ha dato una bella descrizione del
"Breast Crawl" (Klaus 1998; Klaus and Kennel 2001). Questo ha ispirato noi a
includere il "Breast Crawl" nel nostro curriculum di "Gestione della lattazione"
e a preparare questo documentario. Il credito per l'uso della frase "Breast
Crawl" come sostantivo deve essere dato a Klaus (1998), poiché tutti gli studi
precedenti lo avevano usato come verbo. La posizione iniziale per il "Breast
Crawl" è stata specificata da Varendi et al (1994, 1996), cioè il naso in mezzo
al petto della madre, gli occhi al livello dei capezzoli.
2. Quanti bambini completano con successo il "Breast Crawl"?
La tabella qui sotto riassume i risultati di vari studi su quanti bambini
completano con successo il "Breast Crawl"
Tabella 1
Studio |
Numero totale di bambini nello studio |
Bambini che hanno completato il "Breast Crawl" |
Bambini che hanno raggiunto il capezzolo ma hanno avuto bisogno di aiuto per attaccarsi |
Bambini che non si sono mossi o non hanno raggiunto il capezzolo |
Widström, 1987 |
21 |
20 |
1 |
0 |
Righard, 1990 |
17 (controlli) |
17 |
0 |
0 |
Varendi, 1994 |
30 |
25 |
5 |
0 |
Varendi, 1996 |
31 |
22 |
8 |
1 |
Il completamento del "Breast Crawl" con attacco spontaneo è istintivo e quasi una regola e raramente necessita di assistenza.
3. Che cosa rende il bambino capace del "Breast Crawl"?
Il bambino nasce con molte abilità istintive che lo rendono capace di effettuare
il "Breast Crawl". Con tutti questi programmi innati, il bambino sembra venire
al mondo portando con sé un piccolo microchip con il manuale di istruzioni.
Sembra che i giovani esseri umani, come i piccoli degli altri mammiferi,
sappiano come trovare il seno materno (Klaus and Kennel, 2001). Il "Breast
Crawl" è associato ad una varietà di componenti sensoriali, centrali, motorie e
neuroendocrine, che aiutano tutte il bambino, direttamente o indirettamente, a
muoversi e ne facilitano la sopravvivenza nel nuovo mondo.
3.1 Input sensoriali
L'olfatto, la vista e il gusto aiutano il neonato a trovare il seno. Input
uditivi e il tatto glielo rendono confortevole e lo aiutano a creare un ambiente adatto.
Olfattivi / Visivi / Gusto / Uditivi / Tattili
3.1.1 Olfattivi
Questi sono gli input più studiati in relazione al "Breast Crawl", e si pensa
che siano i più importanti. I bambini, subito dopo la nascita, preferiscono il
seno della propria madre non lavato al seno lavato (Varendi et al, 1994). Oltre
a secernere latte e colostro, il capezzolo e l'areola contengono molte ghiandole
che forse secernono altri odori attraenti. Il lavaggio potrebbe ridurre o
eliminare tali odori. Questo è coerente con uno studio precedente (Makin e
Porter, 1989) dove bambini preferivano muoversi verso un panno impregnato con
l'odore del seno di una donna in allattamento.
Più tardi Varendi et al (1996) hanno dimostrato che entro la prima ora dalla
nascita, un numero di bambini significativamente più alto sceglieva
spontaneamente un seno trattato con liquido amniotico rispetto ad un altro seno
non trattato. Questa attrazione sembrava basata su stimoli olfattivi. Quindi il
liquido amniotico aumenta o supera il potere attrattivo dell'odore naturale del
seno della madre. I ricercatori hanno postulato che l'attrazione osservata per
l'odore del liquido amniotico potrebbe riflettere l'esposizione del feto a
questa sostanza (apprendimento olfattivo prenatale). Essi hanno anche suggerito
che, durante l'evoluzione della nostra specie, probabilmente era comune che le
donne prendessero il bambino con le mani stesse durante e dopo il parto.
Immediatamente dopo aver partorito, le mani della mamma umide per il liquido
amniotico lo avrebbero trasferito al seno durante il primo tentativo di
allattare il neonato. Questo si può ancora osservare in primati non umani. I
dati presentati mostrano l'importanza degli odori materni per i neonati. Oltre
che dare al neonato delle risposte di comportamento, sembra che questi stimoli
olfattivi abbiano un effetto calmante sul neonato e forniscono la base per un
rapido riconoscimento individuale della madre.
Nel 1998 Winberg e Porter hanno illustrato che circa l'1-2% del genoma umano ha
la funzione di produrre recettori per l'epitelio olfattivo, un indizio della
possibile importanza di questo senso chimico. Gli odori del seno materno
esercitano un effetto simile a quello dei feromoni, quando il neonato cerca per
la prima volta di raggiungere il capezzolo. Il riconoscimento olfattivo potrebbe
essere coinvolto nelle prime fasi del processo di attaccamento madrebambino,
quando il neonato impara a riconoscere la firma dello specifico odore della
propria madre, un processo che potrebbe essere facilitato dall'abbondante
rilascio di noradrenalina e dalla stimolazione del Locus Coeruleus alla nascita.
La madre è la fonte di una gamma di stimoli olfattivi, visivi, uditivi e tattili
che il bambino potrebbe percepire e ai quali potrebbe rispondere quando viene
posto sul suo petto nudo. Nel tentativo di delucidare maggiormente il ruolo di
per sè dell'olfatto per l'orientamento precoce verso il seno, i bambini sono
stati studiati quando non erano disponibili stimoli addizionali (voce,
temperatura e consistenza della pelle, forma del corpo, suono del battito
cardiaco e della respirazione, movimento) (Varendi e Porter 2001). Un totale di
22 bambini sono stati osservati sotto al riscaldatore in due diversi studi. Nel
primo studio una coppetta assorbilatte impregnata dell'odore del seno della
madre è stata posta a 17 cm di distanza dal naso del bambino. Nel secondo è
stato usato una coppetta pulita. Un numero maggiore di bambini si sono mossi
verso la prima e l'hanno raggiunta, rispetto a quella pulita. Da questi studi è
stata tratta la conclusione che l'odore naturale del seno, non supportato da
altri stimoli materni, è sufficiente ad attrarre e a guidare il neonato alla fonte dell'odore
Sembra che il liquido amniotico contenga una sostanza che è simile a certe
secrezioni del seno, ma non del latte. Il bambino usa il gusto e l'odore del
liquido amniotico sulle sue mani per fare un collegamento con una certa sostanza
lipidica presente sul capezzolo e correlata al liquido amniotico (Klaus e Kennel, 2001).
3.1.2 Visivi
IIlingworth (1987) ha esaminato diversi studi sulle
abilità visive del neonato, che sono elencate qui sotto:
- Entro pochi minuti dopo la nascita, il bambino segue una forma simile ad un viso più di altre forme con luminosità simile.
- Guarda un disegno in bianco e nero di un viso più a lungo di tre punti neri su sfondo bianco.
- 40 neonati, di età media di 9 minuti, hanno mosso il viso e gli occhi verso uno stimolo in movimento. La risposta verso il buon
disegno di un viso è stata maggiore che verso uno scarabocchio.
Lo studio sopra descritto indica che una percezione
visiva organizzata è una capacità che non ha bisogno di apprendimento.
I neonati possono riconoscere il viso della propria mamma (Bushnell et al, 1989)
e possono seguirlo per una breve distanza (Brazelton e Cramer, 1990).
In passato, molti operatori sanitari credevano che il neonato avesse bisogno di
aiuto per iniziare l'allattamento al seno. Così, immediatamente dopo la nascita
il bambino veniva dato alla mamma mettendoglielo vicino o sopra il capezzolo. In
questo contesto, alcuni bambini iniziano effettivamente a succhiare, ma la
maggior parte lecca soltanto il capezzolo o guarda la madre. Sembra che siano
molto più interessati al viso della mamma, in particolare agli occhi, anche se
hanno il capezzolo proprio sotto le labbra. Se mantenuta fra le mammelle della
madre, la bambina solitamente presenta una fase iniziale di riposo e rimane
nello stato di veglia tranquilla, durante il quale piange raramente e spesso
sembra provare piacere nel guardare il viso della mamma. C'è un bellissimo
scambio di sguardi, in questo periodo precoce, con la madre interessata agli
occhi della bambina e la bambina in grado di interagire e di guardare la mamma
negli occhi. L'interazione visiva delle prime ore può spiegare l'incidenza
significativamente ridotta di successivo abbandono di bambini che hanno fruito
di contatto precoce insieme a suzione e che hanno praticato il rooming in.
Questo potrebbe essere dovuto in una certa misura all'interesse particolare che
hanno le madri, subito dopo la nascita, a sperare che il bambino le guardi e
alle abilità interattive del bambino durante il prolungato stato di veglia
tranquilla della prima ora di vita (Klaus e Kennel, 2001).
Siamo tentati di speculare che se un bambino può riconoscere il viso della
mamma, può anche certamente vedere l'areola e il capezzolo (percepito come una
macchia scura su sfondo più chiaro). Questo è in accordo con quanto riportato da
Illingworth (1987), che un neonato mostra più interesse in un disegno in bianco
e nero che in un foglio grigio. Forse questa è la ragione principale per cui
l'areola è iperpigmentata. Questo è in netto contrasto con mammelle e capezzoli
degli animali. Questo punto significa forse che, in confronto agli animali, i
piccoli dell'uomo dipendono anche dalla vista per dirigersi verso il capezzolo?
3.1.3 Gusto
Il liquido amniotico sulle mani del neonato forse spiega
in parte anche l'interesse nel succhiare mani e dita. Il bambino usa il gusto e
l'olfatto del liquido amniotico sulle sue mani per fare un collegamento con una
certa sostanza lipidica del capezzolo correlata al liquido amniotico (Klaus and Kennel, 2001).
3.1.4 Uditivi
È stato riportato che la voce della madre è lo stimolo
più intenso nell'ambiente amniotico. Un feto pretermine è anch'esso capace di
rispondere alle parole. Sia neonati che feti mostrano una decelerazione del
battito cardiaco come risposta al suono delle parole. I neonati preferiscono il
suono della voce materna e succhiano anche più a lungo quando la sentono (De
Casper e Fifer, 1980; Fider e Moon, 1994). Possono anche distinguere la lingua
sentita dentro l'utero da altre lingue (Mehler et al, 1988). Dunque, la voce
della madre è un importante stimolo naturale durante un periodo critico in cui
si verifica lo sviluppo significativo di parecchi sistemi psicobiologici.
Date queste abilità del neonato, il "Breast Crawl" offre la migliore possibilità
di stimolo uditivo, con la naturale voce della mamma, a cui il neonato è
abituato da quando si trovava nell'utero. È anche importante incoraggiare la
madre ad iniziare a colloquiare con il bambino prima della nascita, e a
continuare a farlo nei primi teneri momenti subito dopo la nascita. Questo non
solo conforterà il bambino ma potrebbe contribuire al suo sviluppo.
Il suono ritmico del battito cardiaco materno può anche servire a calmare il
bambino. Suoni che imitano il battito cardiaco a circa 70 battiti al minuto
durante i primi giorni, non solo calmano il bambino ma ne riducono la perdita di
peso post natale (Salk L, 1960; Salk L, 1962).
Esperienze precoci con la voce hanno effetti sia immediati che duraturi sullo
sviluppo del cervello. Questi effetti hanno ramificazioni nello sviluppo del
sistema uditivo, come pure nel successivo sviluppo sociale ed emotivo (Fifer e Moon, 1994).
Quindi, il "Breast Crawl" fornisce continuità di stimoli uditivi e sviluppo
durante la transizione fra la vita intrauterina e quella extrauterina.
3.1.5 Tatto
Il contatto pelle a pelle fornisce calore e una varietà di
altri input tattili. Offre benefici a vari livelli:
- Aiuta a mantenere la temperatura (Christensson et al, 1992)
- Facilita l'adattamento metabolico, in particolare del livello di zuccheri e dell'equilibrio acido-base (Christansson et al, 1992)
- Produce meno pianto (Christansson et al, 1992; Christensson et al, 1995)
- Facilita il legame (Widström et al, 1990)
- Causa il rilascio di ossitocina nella madre
- Aumenta il successo dell'allattamento al seno sia immediato che a lungo termine (Righard e Alade, 1990; WHO, 1998; DeChateau e Wiberg, 1977)
Tutti questi benefici sono discussi in dettaglio in seguito.
3.2 Componenti centrali
Dopo la nascita, nel neonato sano c'è spesso una fase di veglia tranquilla, che
è stata chiamata la prima fase di reattività. Quando è posto pelle a pelle sul
petto dalla madre subito dopo la nascita, il bambino spesso si fa tranquillo e
inizia a esplorare il suo ambiente (D'Harlingue e Durand, 2001). Bambini
separati dalla loro mamma piangono eccessivamente.
Widström et al (1987) hanno registrato uno stato di veglia durante il "Breast
Crawl" secondo la scala di valutazione del comportamento neonatale di Brazelton
(BNBAS). A 15 minuti, lo stato mediano del bambino era 4. Lo stato di veglia si
riduceva gradualmente fino ai 150 minuti dopo la nascita, quando erano tutti addormentati.
Questo conferma che il cervello del neonato è pronto per integrare vari input
sensoriali e altre componenti del "Breast Crawl" subito dopo la nascita. Se non
si prova ad iniziare l'allattamento al seno subito dopo la nascita, si perde un
periodo vitale di vigilanza, il neonato si addormenterà e la prima poppata potrà
ritardare diverse ore. Questo ritardo fa perdere al bambino i benefici dell'inizio precoce.
3.3 Produzione motoria
Orofacciale / Arti inferiori / Arti superiori / Salivazione
3.3.1. Orofacciale
Circa 30-40 minuti dopo la nascita, il neonato inizia a fare movimenti con la
bocca, qualche volta con schiocchi delle labbra. Spesso si osserva suzione delle
mani e delle dita . Dopo essersi attaccato in modo efficace, il neonato continua
a succhiare per 20 minuti (Righard e Alade, 1990).
Tabella 2
Studio |
Widström, 1987 |
Varendi, 1996 |
Intensità di suzione |
Basso nei primi 15 minuti dalla nascita Picco a 45 minuti Assente dai 150 minuti |
- |
Intensità del rooting |
Basso nei primi 15 minuti dalla nascita Picco a 60 minuti Assente dai 150 minuti |
Inizio: 11-66 minuti (Mediana: 25) per seni trattati con liquido amniotico Inizio:16-58 (Mediana: 30) per seni non trattati |
Prima mano alla bocca |
34 (media) + 2 minuti |
Inizio: 16-58 minuti (Mediana: 30) per seni non trattati 22-45 minuti (Mediana: 29.5) per seni non trattati |
Inizio dell'allattamento al seno |
55 (media) + 4 minuti |
17-88 minuti (Mediana: 46.5) per seni trattati con liquido amniotico 38-103 minuti (Mediana: 52) per seni non trattati |
3.3.2 Arti inferiori
Il riflesso di stepping che fa spingere la neonata contro l'addome della madre
l'aiuta a muoversi verso il seno. La pressione esercitata dai piedi del bambino
potrebbe servire ad espellere la placenta e a ridurre l'emorragia dall'utero
(Klaus e Kennel, 2001). Righard e Alade (1990) hanno osservato che i movimenti
delle braccia e delle gambe iniziano in media dopo 49 minuti (DS: 7.8).
3.3.3 Arti superiori
Il moto orizzontale è ottenuto facendo piccoli piegamenti e abbassamenti di un
braccio alla volta nella direzione verso cui vogliono andare. L'abilità di
muovere la mano per raggiungere qualcosa rende il bambino capace di reclamare il
capezzolo. Questo serve a stimolare, allungare e far protrudere il capezzolo
(Klaus e Kennel, 2001) e facilita l'attacco. Quando il bambino massaggia il
capezzolo e successivamente lo succhia, si produce un notevole innalzamento di
ossitocina che dalla ghiandola ipofisaria della madre raggiunge il circolo
ematico. Questo serve anche alla sintesi della prolattina. Con la forza dei
muscoli del collo, delle spalle e delle braccia il neonato fa ballonzolare la
testa e si dà piccole spinte per avanzare avanti e lateralmente.
Gli sforzi per raggiungere il seno sono inframmezzati da brevi periodi di
riposo. Qualche volta il neonato cambia direzione durante il processo.
3.3.4 Salivazione
La salivazione avviene per l'anticipazione e la vicinanza del cibo.
3.3.5 Componenti neuroendocrine
È noto che l'ossitocina (che viene anche chiamata l'ormone dell'amore) è
rilasciata nel sangue della madre dalla ghiandola ipofisaria posteriore.
L'ossitocina è infatti prodotta dai neuroni ipotalamici e raggiunge la ghiandola
ipofisaria posteriore attraverso i loro assoni. È responsabile del rilascio di
latte e della contrazione dell'utero. Negli esseri umani, c'è una barriera
emato-encefalica per l'ossitocina, che raggiunge il cervello dal circolo ematico solamente in piccola parte.
Il fatto meno conosciuto è la nuova sintesi di ossitocina che avviene sia nel
cervello della madre che in quello del bambino durante l'allattamento al seno.
Gli stimoli per questo rilascio partono dal contatto fra capezzolo della madre e
l'interno della bocca del bambino. L'ossitocina, agendo su molteplici specifici
recettori nel cervello (Klaus e Kennel, 2001), gioca i ruoli seguenti:
- Stimola il nucleo motore vagale, rilasciando 19 diversi ormoni gastrointestinali, inclusi insulina, colecistochinina e
gastrina (Tafari e Ross, 1973). Cinque di questi 19 ormoni stimolano la crescita dei villi sia della mamma che del bambino e aumentano l'area della
superficie e l'assorbimento di calorie ad ogni poppata (Uvnas-Moberg, 1989).
- È importante per l'inizio del comportamento materno e per la facilitazione del legame fra la mamma e il bambino (Klaus e Kennel, 2001).
- Provoca nella madre una leggera sonnolenza, euforia, innalza la soglia del dolore e aumenta l'amore per il bambino. Sembra che,
durante l'allattamento al seno, livelli elevati di ossitocina nel sangue siano associati con aumentati livelli nel cervello; donne che avevano i
valori più alti di ossitocina nel plasma erano anche quelle più assopite (Klaus e Kennel, 2001).
4. Vantaggi offerti dal "Breast Crawl"
La promozione dell'inizio precoce dell'allattamento al seno ha un grande
potenziale: il 16% delle morti neonatali potrebbe essere evitata se tutti i
neonati fossero allattati al seno dal primo giorno di vita e il 22% se
l'allattamento al seno iniziasse entro la prima ora dopo la nascita (Edmond et al, 2006).
Parecchi altri vantaggi offerti dall'inizio precoce sono già stati elencati nella sezione relativa alle
domande frequenti.
Questi sono anche elencati, insieme ai riferimenti bibliografici, nel
documento della Associazione Internazionale dei Consulenti per l'Allattamento (ILCA, 2005).
Tutti questi vantaggi sono ovviamente massimizzati dal "Breast Crawl". I
vantaggi per cui sono disponibili evidenze sperimentali sono presentati di seguito.
4.1 Per il bambino
Calore / Comfort / Adattamento metabolico / Qualità dell'attacco
4.1.1 Calore
Christensson et al (1992) hanno messo a confronto la temperatura di neonati
tenuti a contatto pelle a pelle nella posizione di "Breast Crawl", con quelli
tenuti in una culla nelle prime ore di vita e hanno osservato che i primi
avevano una migliore temperatura corporea e cutanea. Hanno quindi concluso che
la mamma è un'importante fonte naturale di calore per il neonato. Da una
prospettiva evoluzionistica, il corpo della madre deve essere stato l'unica
fonte disponibile di calore per il neonato. Il contatto naturale tra i corpi
potrebbe essere stato parte di un programma genetico di comportamento materno, che vale la pena proteggere.
Questi risultati sono particolarmente importanti nei paesi in via di sviluppo,
dove l'incidenza dell'ipotermia nei neonati è alta e associata con un maggiore tasso di mortalità e morbilità.
4.1.2 Comfort
La transizione dalla vita nel grembo materno alla vita fuori dell'utero è resa
più facile dai vari impulsi sensoriali propri della posizione di "Breast Crawl".
In questa posizione, il neonato sperimenta sensazioni in qualche modo simili a
quelle che ha sentito durante le ultime settimane di vita intrauterina. È
probabile che ognuno di questi aspetti – l'abilità di muoversi del bambino, la
diminuzione del pianto quando è vicino alla madre, e la capacità di dare calore
del petto dalla madre – siano capacità di adattamento che si sono evolute per
preservare la vita del bambino (Klaus e Kennel, 2001).
Christensson et al (1992) hanno confrontato il pianto di bambini tenuti nella
posizione di "Breast Crawl" con quelli tenuti in una culla vicino alla madre per
90 minuti dopo la nascita. I bambini nella culla hanno pianto per un periodo
significativamente più lungo durante tutti i periodi di osservazione.
Tabella 3: Durata del pianto a vari intervalli di tempo
Gruppo |
Intervallo di tempo |
A 25-30 minuti |
A 55-60 minuti |
A 85-90 minuti |
Bambini in contatto pelle a pelle ("Breast Crawl") |
60 secondi |
0 secondi |
10 secondi |
Bambini nella culla |
1094 secondi |
985 secondi |
760 secondi |
Sulla base di queste osservazioni, gli autori hanno concluso che i bambini tenuti nella culla piangono per un tempo
significativamente più lungo di quelli in contatto pelle a pelle, in tutti i periodi di osservazione.
Uno studio simile (Christensson et al, 1995), ha valutato oggettivamente le differenze nel pianto di bambini la cui cura nei primi 90 minuti dalla
nascita è stata effettuata con 3 diversi metodi:
- Contatto pelle a pelle ("Breast Crawl"): 90 minuti.
- In una culla vicino alla madre.
- In una culla vicino alla madre per i primi 45 minuti e poi con il contatto pelle a pelle ("Breast Crawl") per i successivi 45 minuti.
I risultati suggeriscono che i lattanti umani
riconoscono la separazione fisica dalla madre e iniziano a piangere a
scatti. Il pianto cessa dopo il ricongiungimento con la mamma. Il pianto
osservato può essere il corrispettivo umano del "grido di stress da
separazione" che è un fenomeno comune a parecchie specie di mammiferi e
serve a restaurare la prossimità con la madre. I risultati suggeriscono
che nei neonati umani questo pianto non dipende da esperienze sociali
precedenti e potrebbe essere una reazione alla separazione codificata
geneticamente. Qualunque sia il fondamento evolutivo, questo pianto sembra
significare che accudire il bambino tenendolo nel lettino non soddisfa le
esigenze del neonato umano. Gli autori raccomandano che la posizione più
appropriata dopo la nascita per il neonato sano e nato a termine è in
stretto contatto con la madre. Questo nello studio era assicurato tenendo
il bambino nella posizione di "Breast Crawl".
4.1.3 Adattamento metabolico
I bambini tenuti nella posizione di "Breast Crawl" hanno livelli glicemici
migliori dopo 90 minuti e si riprendono più rapidamente dall'acidosi
transitoria della nascita, se confrontati con quelli tenuti in una culla
vicino alla madre (Christensson et al, 1992).
4.1.4 Qualità dell'attacco
Tra 17 bambini mantenuti nella posizione di "Breast Crawl" e tenuti
ininterrottamente in contatto pelle a pelle per la prima ora, 16 si sono
attaccati al seno correttamente. Quindici bambini dell'altro gruppo venivano
separati dalla madre dopo circa 20 minuti per misurazioni e peso come da
routine. Dopo un intervallo di circa 20 minuti, sono stati ridati alla madre.
Solamente sette bambini di questo gruppo si sono attaccati correttamente
(Tabella 4). Questi risultati sono cruciali perché il modo di attacco iniziale
ha valore predittivo per la durata ed il successo dell'allattamento al seno
(Righard e Alade 1990).
4.2 Per la madre
Espulsione della placenta e riduzione dell'emorragia post parto
Questo avviene tramite i meccanismi seguenti:
- Come già menzionato in precedenza, il massaggio del seno da parte del bambino e
la successiva suzione inducono una massiccia immissione di ossitocina da parte
della ghiandola ipofisaria della madre nel circolo ematico. Le strette
interazioni emotive abbinate agli stimoli cutanei, visivi e uditivi dal bambino
durante il "Breast Crawl" contribuiscono pure al rilascio di ossitocina.
L'ossitocina aiuta l'utero a contrarsi, espellendo la placenta e chiudendo molti
vasi sanguigni dell'utero, riducendo di conseguenza la perdita di sangue e prevenendo l'anemia.
- La pressione dei piedi del bambino sull'addome potrebbe anche avere un ruolo
nell'aiutare l'espulsione della placenta (Klaus e Kennel, 2001).
Nissen et al (1995) hanno mostrato che con il bambino nella posizione di "Breast
Crawl", il livello di ossitocina nel sangue subito dopo la nascita era
significativamente elevato rispetto a quello del post parto. Il livello
ritornava ai valori pre-parto 1 ora dopo la nascita. Il picco del livello di
ossitocina è stato osservato 15 minuti dopo la nascita con l'espulsione della
placenta. Molte madri avevano parecchi picchi di ossitocina fino a 1 ora dopo il parto.
4.3 Vantaggi per entrambi: Bonding
Il sentimento di amore della mamma per il bambino non inizia necessariamente
alla nascita o istantaneamente al primo contatto. Durante il "Breast Crawl",
mentre riposano in contatto pelle a pelle e si guardano negli occhi, iniziano a
conoscersi a molti livelli differenti. Per la madre, i primi minuti e ore dopo
la nascita sono un periodo unico, dove lei è emotivamente disposta a rispondere
al suo bambino e a iniziare la nuova relazione. La suzione aumenta la vicinanza
e il nuovo legame tra la madre e il bambino. La madre e il bambino sembrano
essersi adattati accuratamente a questi primi momenti insieme (Klaus e Kennel, 2001).
Molti studi hanno avuto l'obiettivo di chiarire se esista quello che è stato
chiamato un "periodo sensibile" per il contatto genitore-bambino nei primi
minuti, ore e giorni di vita, che può alterare il comportamento dei genitori con
i loro figli successivamente nella loro vita. In tutti gli studi, l'allungamento
del tempo passato insieme dalla madre con il bambino, insieme all'aumento della
suzione, migliora le cure che la madre dedica al bambino (Klaus e Kennel, 2001).
I ricercatori hanno anche dimostrato che le madri mostrano un comportamento
molto strutturato e prevedibile quando entrano in contatto per la prima volta
con il neonato. Esitando, iniziano a toccare le estremità con i polpastrelli.
Entro quattro o cinque minuti, iniziano ad accarezzare il tronco del neonato con
il palmo, mostrando simultaneamente un interesse che aumenta progressivamente
per diversi minuti. Entro la fine del nono minuto, il tocco con le dita è
diminuito sostanzialmente, il contatto con il palmo è più che raddoppiato e il
tocco ora enfatizza il tronco più che le estremità (Klaus et al, 1970).
Se un'infermiera spende appena 10 minuti aiutando la madre a scoprire alcune
delle abilità del neonato, come girare la testa quando sente la voce della madre
e seguire il viso della madre, e assiste la madre con suggerimenti su come
tranquillizzare il bambino, la madre interagirà in maniera più appropriata con
il piccolo, sia faccia a faccia, sia durante la sua alimentazione a 3-4 mesi di età (Brazelton e Cramer, 1990).
Se le labbra del neonato toccano il capezzolo della madre nella prima ora di
vita, una madre deciderà di tenere il suo bambino ogni giorno nella sua camera,
durante il periodo che passa in ospedale, 100 minuti più a lungo di un'altra
madre che non ha avuto il contatto fino a più tardi (Widström et al, 1990).
Un contatto precoce prolungato nei primi giorni aiuta a prevenire disturbi della
genitorialità più tardi, quali abuso, malaccrescimento, abbandono e negligenza.
Il comportamento descritto in questi studi può essere parzialmente spiegato dal
nuovo rilascio di ossitocina nel cervello sia della mamma che del bambino,
quando il bambino succhia il seno (Klaus e Kennel, 2001) (Discusso nella sezione
3.3.5).
5. Fattori ostacolanti
Righard e Alade (1990) hanno studiato su 72 bambini l'effetto della separazione
sul "Breast Crawl". Nel gruppo di separazione (n=34), i bambini sono stati
piazzati sull'addome della madre immediatamente dopo la nascita ma sono stati
rimossi dopo 20 minuti per pesarli e fasciarli. Queste operazioni prendevano
circa 20 minuti dopo i quali il bambino era restituito alla madre. Nel gruppo di
contatto (n=38), il contatto tra la madre e il bambino era ininterrotto per
almeno un'ora dopo la nascita. I risultati dello studio sono presentati nella
tabella sottostante.
Tabella 4
Totale 72 neonati |
Comportamento di suzione |
Che non succhiano ancora dopo 2 ore dalla nascita |
Corretto |
Scorretto |
Gruppo di contatto (38) |
No Petidina (17) |
16 |
1 |
0 |
Petidina (21) |
8 |
3 |
10 |
Gruppo di separazione (34) |
No Petidina (15) |
7 |
7 |
1 |
Petidina (19) |
0 |
4 |
15 |
Gli autori hanno concluso da questi dati che la breve separazione del bambino
dalla madre nella prima ora di vita ha un forte effetto sulla riuscita della
prima poppata al seno, come pure la somministrazione di meperidina durante il
travaglio. Nessuno, fra i bambini sia separati che esposti alla meperidina
assunta dalle madri, ha poppato con successo, mentre praticamente tutti quelli
che non erano stati né separati né trattati con petidina sono riusciti ad
adottare la tecnica corretta di allattamento. Quindi sembra che i due fattori
cruciali per un riuscito avvio dell'allattamento siano il contatto ininterrotto
con la madre fino a che la prima poppata si è conclusa e la non sedazione del
bambino con analgesici somministrati alla madre durante il travaglio.
Un effetto collaterale di questi analgesici narcotici come la meperidina è la
depressione del sistema nervoso centrale, sia nella madre che nel bambino. Il
tempo di emivita plasmatico della meperidina è 3.0-4.5 ore nella madre, ma 13-23
ore nel bambino (62 ore per il suo metabolita attivo, la normeperidina). Di
conseguenza, il bambino è depresso per un tempo molto più lungo rispetto alla
madre. La concentrazione plasmatica di meperidina nel bambino è alta quasi
quanto quella della madre, e raggiunge il massimo dopo 2-3 ore, dopodiché il
livello diminuisce lentamente. In questo studio, quando l'intervallo fra la
somministrazione di analgesico e il parto era inferiore alle 2 ore più bambini
erano vigili, pronti a succhiare e succhiavano correttamente rispetto a quando l'intervallo era più lungo.
La separazione per misurare e fasciare il piccolo dopo 15-20 minuti di contatto
pelle a pelle disturbava seriamente la prima poppata. Sembra che questo sia un
periodo molto critico per la separazione; proprio quando il bambino stava per
iniziare il movimento di "crawl", era rimosso dalla madre. Quando ciò accadeva i
bambini in generale protestavano ad alta voce. Non c'è nessuna giustificazione
per questa pratica di separazione. Le misure e il peso possono semplicemente essere posticipate di 1-2 ore.
Gli autori raccomandano che
- Il bambino nudo sia lasciato indisturbato sull'addome della madre fino a completamento della prima poppata, e sia
incoraggiato lo sforzo del bambino per raggiungere il seno in maniera attiva
- L'uso di farmaci dati alla madre durante il travaglio dovrebbe essere limitato
Per permettere la riuscita del "Breast Crawl", Klaus e Kennel (2001) raccomandano fortemente che l'iniezione di vitamina K, la profilassi
oftalmica, il bagnetto e le misurazioni di lunghezza, peso e circonferenza cranica del bambino siano ritardati di almeno un'ora. Per non rimuovere il
sapore e l'odore del liquido amniotico della madre è necessario ritardare il lavaggio delle mani al bambino. Questo comportamento precoce di suzione delle
mani è fortemente ridotto quando al bambino viene fatto il bagnetto prima che inizi il "crawl".
Come già ricordato, l'olfatto gioca un ruolo notevole nel guidare il neonato
verso il seno. Si pensa che una sostanza secreta dal capezzolo ne sia
responsabile. Basandosi su questa assunzione, Varendi et al (1994) hanno
dichiarato che la pratica non necessaria di pulire il seno possa interferire
con un rapido stabilirsi dell'allattamento al seno, impedendo l'accesso del
bambino a segnali chimici biologicamente rilevanti.
Gli stessi ricercatori hanno dichiarato nel 1996, che l'uso eccessivo di
prodotti che eliminano o mascherano i segnali olfattivi naturali (deodoranti
e profumi) dovrebbe forse essere evitato durante il periodo perinatale.
Le pratiche del parto possono influenzare l'allattamento al seno, in
particolare il suo inizio. Queste pratiche sono importanti per il benessere
fisico e psicologico delle madri. È stato dimostrato che possono anche
migliorare l'inizio della vita del bambino, incluso come allattano al seno
(UNICEF-OMS, 2006). Nel 2006, le autorità dell'Iniziativa Ospedale Amico del
Bambino dell'OMS/UNICEF hanno aggiunto una componente opzionale ai metodi di
valutazione degli ospedali, che esamina le cure alla madre. Ogni nazione
determinerà se integrare il modulo, al fine di aggiornare i criteri di
valutazione e i metodi al nuovo standard (Lothian, 2007). La messa in pratica
dei 'Dieci
Passi della Struttura Amica della Madre' ne faciliterà il successo
iniziale. Quindi tutti i servizi di maternità dovrebbero considerare di
mettere in pratica tali passi.
Cose da fare e da non fare per il successo del "Breast Crawl"
Per la madre
Per il bambino
- Un bambino che ha pianto bene non ha bisogno della aspirazione naso-gastrica.
- Asciugare bene il bambino eccetto le mani.
- Non passare il sondino orogastrico / nasogastrico di prassi.
- Il bambino e la madre dovrebbero essere coperti insieme da un telo, così da essere mantenuti caldi mentre il contatto pelle a pelle continua.
- Ritardare l'iniezione di vitamina K, il peso, le misurazioni di routine e di vestizione (fasciare) del neonato fino alla fine della prima poppata.
- È meglio ritardare il bagnetto oltre le 24 ore.
- Continuare il primo contatto pelle a pelle fino alla conclusione del primo allattamento al seno.